10 ottobre 2017

Recensione Il mio Matador di Lina Giudetti.



TRAMA

Dopo aver ritrovato l'affetto del padre, Aura comincia a diventare una ragazza più forte e soprattutto riesce a sconfiggere la bulimia. Sente tuttavia il bisogno di diventare anche indipendente e un giorno decide di trasferirsi in Spagna, a Valencia, dove viene assunta a lavorare come receptionist in un albergo. A causa della delusione d'amore ricevuta dal suo "Angelo", è ancora diffidente nei confronti degli uomini e pensa che rimanere single sia la cosa migliore finché il suo percorso di vita non incrocia quello di Ricardo de la Vega, un famoso matador che inizialmente le sembra tutto l'opposto di quello che le piace in un uomo poiché lo ritiene rozzo e sboccato, per quanto irrimediabilmente sexy, bellissimo e perfino divertente oltre che una continua scoperta e sorpresa… vengono entrambi coinvolti in una girandola di emozioni finché Angelo non si ripresenta nella vita di lei…

RECENSIONE


Il mio Matador è il sequel de Il mio Angelo.
Per ricordare dove eravamo rimasti…
 Cresciuta con una madre alcolizzata ed egocentrica, abbandonata dal padre da piccola, Aura, una volta adulta, riversa il suo amore e il suo affetto su Angelo, un medico odontoiatra per il quale lavora. Si innamorerà perdutamente di lui e grazie alla sua comprensione inizierà un lento e faticoso cammino per combattere il grave disturbo della bulimia.
Tuttavia anche Angelo le riserverà molto dolore. Aura sarà ingannata e tradita. In preda alla disperazione avrà un brutto incidente. Si ritroverà in un letto di ospedale con accanto il padre.
In questo nuovo romanzo  la protagonista Aura ha superato i problemi di bulimia grazie al ritrovato rapporto di affetto con il padre, rapporto che ha colmato il suo disperato bisogno d’amore. Sebbene non ha notizie della madre, Aura ha adesso una famiglia, suo padre, la sua compagna e i figli avuti da loro. In Francia, dove si è trasferita da Roma, Aura completa i suoi studi e trova un equilibrio nel cuore e nell’anima.
Tuttavia, sente il bisogno di vivere la sua vita e di fare nuove esperienze e decide di accettare un posto di lavoro come receptionist a Valencia.
Nonostante le perplessità del padre, timoroso per le sorti della figlia, Aura sente addosso la serenità di poter ricominciare una nuova vita da qualche parte, sebbene le macerie del suo rapporto con Angelo siano sempre lì, in qualche angolo del suo cuore.
La ragazza non dimentica l’amore provato per lui, non dimentica la loro relazione, ma non dimentica nemmeno il dolore che lui le ha arrecato.
Una volta a Valencia, Aura inizia il suo lavoro e conosce nuova gente. Invitata dalla sua amica Carmen, andrà ad assistere alla sua prima corrida. L’amica è fan di Ricardo De La Vega, un matador molto amato e ammirato. Gode di fascino e gode di ammirazione smisurato da parte del pubblico femminile.
Aura non ama le corride e istintivamente nutre una sorta di avversità nei confronti di Ricardo.
Anche a Valencia, Aura non avrà vita facile. Dei problemi sul lavoro di una certa gravità la costringeranno a cambiare mestiere, trovandosi per qualche tempo disoccupata.
In ogni momento difficile della sua vita, il suo pensiero corre ad Angelo e quasi automaticamente ritorna a pensare alla loro storia e al dolore provato per la fine del loro amore. Angelo c’è sempre, anche se lei non lo vuole ammettere, anche se lo disprezza, anche se ne parla male. Aura infatti racconta la sua storia alle sue nuove conoscenze. Vuole convincere se stessa o gli altri che Angelo è una cattiva persona?
Perché continua a ricordarlo continuamente? Per amore e per un dolore non ancora del tutto superato?
La vita intreccia le sue fila e in seguito ad una serie di circostanze, Aura troverà posto come cuoco proprio nella cucina di un ristorante il cui proprietario è Ricardo De La Vega.
In questo modo potrà conoscerlo meglio. Apparentemente sbruffone e anche un po' rozzo, Ricardo in realtà ha un cuore nobile e un animo buono. E’ altruista ed è impegnato in prima persona in molte associazioni umanitarie. E’ un clownterapist e vive con passione questo impegno che considera una missione.
Chi è Ricardo? Cosa nasconde dietro quell’aria a tratti romantica, a tratti sbruffona?
Aura lo conoscerà pian piano, rimanendo coinvolta lei stessa nel progetto di clowterapist. Vedrà Ricardo all’opera, lo vedrà sorridere e piangere per i piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico. Finché un giorno, quasi senza accorgersene si ritroveranno innamorati.
In questa fase della storia, ho trovato Aura un personaggio complesso e non facile da comprendere.
Aura ha amato ed è stata ferita, quindi ha paura di amare di nuovo per paura di essere ferita.
Sa di essere innamorata di Ricardo, ma continua a fare paragoni con Angelo.
Ricardo tuttavia si dimostra il compagno ideale. Amante passionale e travolgente, amico con cui sfogarsi, fidanzato presente, affettuoso, romantico e premuroso.
Anche Ricardo nasconde grandi dolori, anche lui ha sofferto per amore, ma la sua è una sofferenza diversa da quella di Aura, non è frutto di tradimento o inganno.
La storia che fino a questo punto sembra essere lineare ma mai scontata, che sembra seguire i canoni della storia d’amore a lieto fine, conosce un incredibile colpo di scena.
Dal passato ritorna Angelo e Aura lo incontra a Valencia, sebbene in circostanze drammatiche.
Sembra essere pentito per il male che le ha fatto, desidera con tutto se stesso riportare indietro il tempo.
E Aura come reagisce? Adesso lei è la fidanzata felice di uno degli uomini più ambiti e più ricchi.
Senza anticipare nulla sulla storia, posso dirvi che Aura mi è apparsa in tutta la sua debolezza. Aura non è una protagonista idealizzata. Aura è umana, è una donna con le sue incertezze e le sue debolezze, una donna con i suoi timori e le sofferenze che le fanno da bagaglio.
Di fronte ad un uomo che la ama e uno che torna dal passato pentito e pronto a ricominciare, Aura perde di vista se stessa, si confonde e compie il più grosso degli sbagli.
Di cui poi lei stessa si rende conto in un secondo momento.
L’autrice dice in un punto che esistono due tipi d’amore: quello altruistico, come quello di Ricardo, che ha un solo scopo, farla stare bene e renderla felice. E quello egoistico di Angelo, che pensa al proprio appagamento e, se posso dire la mia, a far tacere in qualche modo i suoi sensi di colpa.
La vita intreccia i nodi e, qualche volta, con la sua imprevedibilità, decide per noi.
E  la vita, alla fine, per Aura deciderà per il meglio.
Una novità inaspettata, darà alla nostra protagonista la possibilità di vedere la situazione dalla giusta angolazione e da lì poter leggere con chiarezza nel suo cuore.
C’è sempre una seconda possibilità, soprattutto se è amore vero!
Romanzo affascinante, non solo per la trama, ma anche perché ci dà la possibilità di conoscere una parte della cultura spagnola. Le corride, che per molti di noi, possono essere considerate come uno spettacolo violento, per gli spagnoli fanno parte della loro cultura. La stagione delle corride è forse (spero regga il paragone) come quella del nostro campionato di calcio!
Conosciamo anche degli intercalari del linguaggio spagnolo, dei modi di dire, delle forme espressive.
Infine, ma non ultimo, il libro presenta un’ottima descrizione di luoghi, ambientazioni e paesaggi.
Mi è sembrato quasi di passeggiare a Las Arenas!



Silvia M.



 
5 fiammelle dell'amore*

(*le fiammelle dell'amore indicano la presenza di scene hot.)








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